Perché non riesco a cambiare, perché è così difficile?

Vorrei cambiare ma non ci riesco

Le ho provate tutte:

    • Sono bloccato
    • Non vedo via d’uscita
    • Non so più come fare

Queste sono frasi comuni che spesso sento nel mio studio e sono il punto di partenza per iniziare a fare un lavoro che possa permettere di arrivare a quell’obiettivo che tanto sfugge.

L’emozione comune è la frustrazione, la consapevolezza di averle provate tutte senza però riuscire ad ottenere il risultato desiderato, spesso arrivando a peggiorare la situazione.

Un aiuto a comprendere quello che ti sta succedendo arriva da un importante libro di tre autori (Watzlawick, Weakland e Fish) che hanno affrontato in maniera rigorosa cos’è il cambiamento, come risolvere i problemi e come imparare a non crearli: “Change – Sulla formazione e soluzione dei problemi”
Dal momento che il testo è molto tecnico riassumo cos’è che succede secondo gli autori quando provi a cambiare ma nulla cambia, quello che viene definito

“Il Cambiamento senza Cambiamento”

Gli autori del libro parlano di due tipi di cambiamento, il Cambiamento 1 e il Cambiamento 2:

Il Cambiamento 1 è un cambiamento che si tenta di fare dentro il sistema stesso che lo ha creato. l’esempio classico che viene fatto per far comprendere questo paradosso è quello di una persona che sta facendo un brutto sogno:

Una persona che ha un incubo può fare molte cose nel suo sogno: correre, nascondersi, lottare, strillare, saltare da un dirupo ecc., ma nessun cambiamento da uno qualunque di tali comportamenti a un altro porrebbe fine all’incubo

Il Cambiamento 2 è quello che tenta di fare qualcosa di diverso, rimanendo all’esempio dell’incubo:

L’unico modo di uscire fuori da un sogno implica il cambiamento dal sognare all’esser desti

Devi uscire fuori quindi dal campo di gioco e dalle regole utilizzate fino a quel momento, se non ti svegli non ci sarà nessun cambiamento.

strada senza uscita cane che si morde la coda

© Matt Kenyon

Come uscire da una situazione senza uscite?

Questo tipo di passaggio può essere difficile da realizzare perché comporta una rottura con la sicurezza del passato, perché se è vero che il cambiamento è desiderato, tentare di ottenerlo rimanendo sempre nello stesso “campo di gioco” da sicurezza, permette di restare nella routine.

Questo atteggiamento è assolutamente comprensibile, se già sto male, vivo un periodo difficile, ho un problema che voglio affrontare, tento almeno di fare qualcosa senza subire troppi scossoni, rimanendo nello spazio di certezze che mi sono costruito nel tempo.
Ma questo è un cane che si morde la coda.

Prendi il caso di due partner che per qualche motivo mantengono tra loro una certa distanza emotiva. In un sistema del genere non ha nessuna importanza chi fa un passo avanti per avere più contatti, perché ogni passo avanti compiuto da un partner viene seguito da un passo indietro dell’altro, così che il modello globale viene mantenuto (Watzlawick, Weakland e Fish)

Devi spezzare il circolo vizioso

Non esistono regole o ricette preconfezionate per far questo. Quando vivi una situazione del genere, una novità potrebbe essere quella di chiedere aiuto ad un professionista, in questo caso uno psicologo.

Questo sarebbe l’elemento utile ad interrompere il circolo vizioso, per spezzare la routine e aprire a nuove possibilità così da ottenere finalmente il cambiamento desiderato.