Navigando su internet mi sono imbattuto in una interessante e breve conferenza di una psicoterapeuta americana, Susan David, che voglio riassumerti; trovi il video in fondo a questo articolo.

Susan David affronta un tema per me molto importante e che tengo sempre presente nel mio lavoro terapeutico: Le emozioni, la loro funzione e il loro valore.

Argomento importantissimo al giorno d’oggi,  poiché dobbiamo confrontarci con un mondo sempre più complesso e difficile ed abbiamo bisogno di strumenti utili e garantire il benessere in questo caos.

L’importanza dell’agilità emotiva

Le emozioni possono essere uno di questi strumenti, a condizione che, come ci spiega Susan David, gli venga permesso di esistere e di esprimersi.

La tendenza è quella di interpretare le emozioni come buone o cattive, positive o negative.

In un mondo non solo complesso ma che valorizza la positività e la performatività, che chiede di nascondere sentimenti quali il dolore o la tristezza, il risultato è una estrema rigidità che può portare a problemi individuali e relazionali.

Dobbiamo far pace con l’idea che, per usare le parole della David, “la sola certezza è l’incertezza” per cui diventa necessaria una agilità emotiva, una elasticità capace di promuove un processo di crescita individuale.

Data la tendenza a dividere le emozioni, negando quelle negative  e ammettendo solo quelle ritenute legittime, una ricerca condotta dall’autrice su 70.000 persone, mostra che un terzo o si giudica a causa delle “brutte emozioni” o prova con forza a  mettere da parte queste sensazioni.

Tirannia della positività

Si negano e si occultano le proprie emozioni e si chiede lo stesso a chi ci sta intorno, trasmettendo questo messaggio.

Il nostro esempio porta i figli a pensare di doversi vergognare per aver espresso delle “emozioni negative”.

Le nuove generazioni non sanno gestire questi sentimenti, non riescono ad avere una piena conoscenza di se stessi, perdendo preziose informazioni e avranno difficoltà ad affrontare la vita.

L’autrice arriva a parlare così di tirannia della positività descrivendola come crudele ed inefficace. Del resto le ricerche sulla soppressione emotiva hanno dimostrato che quando le emozioni vengono accantonate o ignorate, si rafforzano.

Gli psicologi chiamano questo fenomeno “amplificazione”; si pensa di avere il controllo di queste emozioni, ma in realtà sono loro ad avere il controllo su di noi; l’unico effetto che si ottiene è la perdita di capacità di gestione 

Spesso ho a che fare con persone che arrivano in terapia e mi dicono cosa non vogliono provare: non voglio sentirmi deluso, o arrabbiato, o geloso.

La Davis, ironicamente, parla di “obiettivi di persone morte”.

Solo la morte permette di non essere stressati, di non avere il cuore spezzato, di non provare delusioni in seguito ad un fallimento.
Le emozioni indesiderate fanno parte della vita, e gli danno senso

Come fare allora per smantellare la rigidità ed abbracciare l’agilità emotiva?

Innanzitutto smettere di sforzarsi di sentire ciò che si vorrebbe provare e iniziare a sentire ciò che davvero si sta provando.

La ricerca dimostra che l’accettazione di tutte le nostre emozioni, persino quelle confuse e difficili, è la base per recuperare la nostra resilienza, per affrontare le prove della vita e promuovere un percorso di benessere.

Accettazione e Accuratezza

L’agilità emotiva è molto di più della semplice accettazione delle emozioni, c’è bisogno anche dell’accuratezza, quindi della scelta delle giuste parole.

Le parole sono importanti e spesso si utilizzano etichette preconfezionate per descrivere i nostri sentimenti

Pensiamo al termine Stress riferito al lavoro: esiste una enorme differenza tra stress legato ai turni, alle difficoltà quotidiane legate alla propria occupazione e stress derivante dalla raggiunta consapevolezza di aver scelto la carriera sbagliata.

Etichettare con accuratezza le nostre emozioni da senso ai nostri sentimenti e ci permette di promuovere il nostro benessere evitando la strada del malessere.

Le emozioni sono dati, sono informazioni

Cosa vuol dire? Ad esempio significa che quando si attiva una emozione e per capirci provi rabbia leggendo una notizia sul giornale, quella rabbia è un segnale importante che ti da informazioni su chi sei, su quello che desideri.

Essere aperti verso le emozioni difficili ci permette di generare le giuste risposte

Le Emozioni sono informazioni, ma non sono direttive

Questo è un punto molto importante perché sta a significare che sei tu a possedere le emozioni e non loro a possederti, quindi tra come ti senti e cosa fai c’è la possibilità di agire, di fare ciò che è meglio per te.

Cosa vuol dire questo in pratica?

Quando si prova una forte emozione non si deve correre verso una facile uscita emozionale, bisogna imparare a chiedersi: Cosa ci sta dicendo questa cosa che sto provando?

Le parole sono importanti, quindi imparare a dire “noto che mi sento arrabbiato” “mi sento triste” e non “sono arrabbiato” o “sono triste”.

L’agilità emotiva è quindi l’abilità, la capacità di stare con le tue emozioni con curiosità, permettendoti di imparare da loro e agire di conseguenza.

4 consigli per promuovere le tue emozioni e il tuo benessere:

1. Bisogna passare dalla rigidità emotiva alla agilità emotiva, così da permettere di sperimentare tutta la nostra gamma di emozioni
2. Dopo aver accettato tutta la nostra gamma di emozioni, si può passare a promuovere l’accuratezza. Più impariamo a conoscere le emozioni maggiormente riusciamo a capire come stiamo e in che direzione voliamo muoverci.
3. Come ho già scritto in un precedente articolo, non esistono emozioni positive o emozioni negative. Le emozioni sono informazioni. Capito questo possiamo utilizzarle per fare le scelte migliori.
4. Se impariamo a conoscere le nostre emozioni potremo fare le scelte migliori. Se invece cerchiamo di nasconderle, saranno loro ad agire per noi.

Ecco qui il Ted Talk di Susan David dal titolo: Il dono e il potere del coraggio emotivo

Il libro di Susan David: Agilità Emotiva – non restare bloccato, accogli il cambiamento e prospera nella vita e nel lavoro